È noto che la retina e il nervo ottico siano tra i target privilegiati di processi infiammatori nella Sclerosi Multipla e in altre patologie autoimmuni del SNC. Gli studi degli ultimi anni hanno stabilito che il loro danno strutturale e funzionale è dirimente nella diagnosi di malattia e migliora la definizione della prognosi. Attraverso l’uso di metodiche di imaging, in particolare l’OCT e la RM delle vie ottiche, è oggi possibile misurare biomarcatori di danno infiammatorio e neurodegenerativo e monitorarli nel tempo. È ancora dibattuto, tuttavia, se questi parametri possano essere di supporto all’identificazione della transizione di malattia nella direzione della progressione e se esista una “smoldering disease” delle vie ottiche.
Ne abbiamo parlato insieme a Jessica Frau e Alessia Bianchi, intervistate da Doriana Landi e Sebastiano Bucello.
di Alessia Bianchi, Sebastiano Bucello, Jessica Frau, Doriana Landi