Il corso “Journal Map 96 – Aggiornamenti in Cardiologia dalla letteratura” (id. 405356) offre l’analisi di studi chiave pubblicati recentemente sulle più importanti riviste cardiologiche internazionali, attraverso una selezione di contributi originali realizzata da un gruppo di Autori di prestigio nazionale e internazionale guidati dal Professor Stefano De Servi. In particolare, nell’ambito della Rubrica “Dalla letteratura internazionale” si approfondiscono le seguenti tre tematiche:
“Riparazione transcatetere della valvola mitralica nel paziente scompensato: efficace anche per l’insufficienza mitralica moderato-severa?”;
“Assunzione di anticoagulanti orali diretti: attenzione all’associazione con diltiazem!”;
“Quale terapia antipiastrinica per i pazienti con sindrome coronarica acuta ad alto rischio ischemico ed emorragico?”.
La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) rappresenta il pilastro del trattamento farmacologico nei pazienti con sindrome coronarica acuta (ACS) sottoposti a rivascolarizzazione coronarica percutanea (PCI), al fine di mitigare il rischio di recidive ischemiche. Tuttavia una metanalisi – che ha incluso 14.963 pazienti da 8 studi clinici randomizzati su diverse durate della DAPT – ha dimostrato che la DAPT prolungata si associa a un beneficio ischemico solo nei pazienti che non sono HBR, ma non in quelli che soddisfano i criteri HBR. Pertanto, la durata ottimale della DAPT e il successivo tipo di singola terapia antiaggregante piastrinica (SAPT) rimangono ancora un enigma clinico nei pazienti con ACS che sono contemporaneamente ad alto rischio ischemico ed emorragico (cosiddetti pazienti “bi-risk”).
L’“Editoriale – Doppio rischio, singola terapia: l’ascesa del clopidogrel come trattamento a lungo termine dopo PCI” porta all’attenzione anche i risultati dello studio OPT-BIRISK che, in accordo con recenti evidenze, suggerisce che una DAPT prolungata non dovrebbe essere utilizzata nei pazienti ACS “bi-risk”, ma esclusivamente nei pazienti ad alto rischio ischemico e basso rischio emorragico. In accordo anche alle recenti raccomandazioni delle linee guida europee sulle sindromi coronariche croniche, il clopidogrel in monoterapia dopo un periodo di DAPT rappresenta un agente antipiastrinico di prima scelta a lungo termine nei pazienti “bi-risk” al fine di mitigare il rischio di eventi avversi durante il follow-up.
Nell’ambito della Rubrica “In una immagine” si approfondiscono infine, con l’ausilio appunto di materiale iconografico, le seguenti due tematiche: “La valvola tricuspide: una revisione della patologia, dell’imaging e delle attuali opzioni di trattamento in una dichiarazione scientifica dell’American Heart Association”; “L’angioplastica coronarica compie 47 anni ed è sempre affascinante”.
di Stefano De Servi, Claudio Cimminiello, Claudio Cavallini, Antonio Landi, Stefano Coiro, Andrea Santucci, Paolo Verdecchia