L’immunoterapia con gli inibitori dei checkpoint immunologici e le terapie a bersaglio molecolare hanno migliorato drasticamente la prognosi dei pazienti con melanoma avanzato. Tuttavia, non esistono studi conclusivi sulla migliore sequenza delle due strategie terapeutiche nel paziente con melanoma metastatico BRAF-mutato. Osservando i dati a lungo termine degli studi di fase 3, sembra che il trattamento con anticorpi anti-PD-1, somministrati da soli o in combinazione con un anti-CTLA-4, siano la migliore opzione di trattamento in prima linea in termini di sopravvivenza globale e di sopravvivenza libera da progressione a lungo termine. Va osservato che il confronto indiretto di dati in studi diversi è gravato da un elevato rischio di bias e, in assenza di studi comparativi head to head, non sono disponibili ad oggi dati conclusivi che orientino la selezione dell’immunoterapia rispetto alla target therapy per il trattamento di prima linea del melanoma con mutazione BRAF V600. Negli ultimi mesi sono stati presentati i risultati di due studi (SECOMBIT e DREAMSeq) che hanno cercato di rispondere a questo quesito confrontando il trattamento di prima linea con nivolumab + ipilimumab vs. inibitori di BRAF + MEK.